domenica 12 febbraio 2012

Ritrovamenti interessanti

Indovinate un po'?? Rovistando tra la mia vecchia posta, ho ritrovato uno dei miei racconti (due a dire la verità, l'altro lo posterò tra qualche giorno, giusto per creare una finta atmosfera di attesa). Quindi ho deciso di postarlo, giusto per dargli nuova linfa vitale. Lo scrissi pensando al ragazzo di cui ero innamorata 2 anni e mezzo fa, che poi si è accorto di me.. Ma non gli bastò ai tempi un intero racconto a lui dedicato.. pretenzioso eh?
Buona lettura!

 
Niente è identico tutto è parallelo

Chi ha il coraggio di ridere è padrone del mondo
(Giacomo Leopardi )

E’ un giorno qualsiasi, apparentemente senza importanza. E siamo in un luogo qualunque, assolutamente tralasciabile. Questo è un microcosmo che si disinteressa completamente di tutto il resto. Conta solo il suo creatore, i pensieri e le idee che gli appartengono, le sensazioni che riesce a provare, nient’altro conta.
Lo troviamo qui, in una stanza buia, illuminata solamente dal flebile riflesso di uno schermo acceso che si proietta su una parete. Lui è lì, disteso sul letto , è lì nella sua integrità fisica, ma in realtà la sua mente e la sua persona, la sua essenza non sono in quella stanza, non sono distesi su quel letto. Sono da un’altra parte, in un altro luogo, non individuabile geograficamente. Il suo corpo giace lì, apparentemente senza forze o reazioni. Sta lì, ritto ed immobile, gli occhi serrati, i muscoli del volto completamente rilassati ma rinchiusi in un’espressione neutra rendendo i lineamenti altrimenti rigidi quasi più umani ed infantili. Un paio di fili legati a due cuffiette si stagliano dalla figura, i soli mezzi che permettono a questo individuo di alienarsi dal mondo che lo circonda. I capelli accarezzano dolcemente il cuscino, le braccia sono distese lungo i fianchi, le mani, leggermente alzate al livello dei polpastrelli, formano una linea sinuosa, i piedi sono leggermente divaricati e rivolti verso l’esterno.
Questo è quello che potrebbe apparire semplicemente ad ogni essere umano che getti uno sguardo su questo corpo, disteso su quel letto, in questa stanza. Ma in realtà che sta succedendo?
Quel ragazzo in questo preciso momento si trova in bilico tra due mondi, in uno stato che si potrebbe comparare ad una semi-incoscienza. Egli avverte il proprio corpo, ogni piccola parte di esso; disteso su quella struttura riesce a sentire la potenza di ogni muscolo, la possibilità di ogni movimento, ma è come immobile, inchiodato in quella posizione perché la sua mente sta vagando altrove. La sua immaginazione non può essere controllata e si ritrova così a vagare in un universo parallelo in cui potrebbe essere qualunque cosa, o contemporaneamente nulla. E si culla in quella strana sequenza di suoni che inspiegabilmente crea armonia, che in un modo meramente inconcepibile ci lascia andare a qualunque sensazione umanamente sperimentabile, quel qualcosa che noi chiamiamo musica, che ci accompagna in quasi ogni momento della giornata, che ci fa piangere, pensare o sperare, in cui ci riconosciamo. In questo momento egli sta fluttuando in un mondo protetto e ovattato dove i suoi pensieri non possono essere trafitti da nessuna riflessione negativa o semplicemente scomoda da concepire, da nessun timore. Gli sembra di poter sovrastare il mondo intero, ma allo stesso tempo di vivere in uno spazio che è troppo angusto per lui, in cui non può esprimersi come vuole, anzi dove non riesce ad esprimersi.
In questo stato gli sembra possibile essere in grado di fare qualsiasi cosa, di compiere ogni impresa, ma allo stesso tempo scorge forse la sua fragilità, la sua vulnerabilità; in questo stato sa di non essere come gli altri, di valere qualcosa in più, ma allo stesso tempo ha forse paura di essere come tutti gli altri.
Senza accorgersene muove di qualche centimetro la sua testa sul cuscino; la conca che vi si era creata, a calco della sua testa, deve cambiare leggermente la sua forma ed i suoi contorni. E’ come risucchiato in un vortice, in un abisso, è leggermente frastornato, una piacevole vertigine l’assorbe. E cosi in quella posizione si può fondere alla musica che ama tanto, fino a sentirsi lui stesso pura musica, puro suono, ma nel medesimo tempo può distaccarsene in modo tale da poter isolare ogni unità di suono in modo estremamente preciso ed analitico.
Vorrebbe vivere cosi per sempre, sospeso in questo vortice, volteggiare tra soffice materiale, svuotare la testa da ogni turbamento, vivere così, concentrarsi solo su se stesso per conoscersi ancora più a fondo, conoscersi veramente.
Ma nel giro di pochi secondi, a causa di un movimento impercettibile proveniente dall’esterno, egli viene riportato alla realtà. Ha lasciato il mondo che senza sforzi aveva creato, ma presto l’accesso gli verrà riconsentito, e allora tutto si ripeterà. Le palpebre si aprono, egli riprende familiarità con tutto ciò che lo circonda, che fisicamente non aveva mai abbandonato, ma che in realtà ha lasciato per molto tempo, viaggiando per chilometri e chilometri, librandosi al di sopra di tutto e tutti.
E così raccoglie nuovamente le sue forze, si alza dal suo giaciglio dove vi rimane impressa la sua sagoma, per ritornare alla realtà, al mondo reale, quel mondo in cui tante volte si sente fuori luogo, quel mondo di cui ha paura di non riuscire a trovare il posto giusto per lui, quel mondo che lo delude ma che nello stesso tempo lo affascina. Con i suoi occhi freddi e glaciali scruta questo mondo, a volte trova qualche piccolo piacere grazie a cui sentirsi bene, qualcosa per cui vale la pena vivere anche solo una giornata in più. Ma a volte un bisogno irrefrenabile di lasciarsi andare a qualcos’altro lo prende, e allora non può fermarsi, non può limitare il marasma di elementi che affolla la sua mente.
E la sua vita continua cosi, in un’incessante indecisione tra questi due universi paralleli, ma non può fare a meno di vivere in uno di questi, non può fare a meno di scivolare lentamente nell’altro. Continuerà cosi per sempre, o almeno sino al momento in cui la sua identità prenderà completamente forma, o fino al momento in cui sarà soddisfatto del posto che si troverà ad occupare nel mondo, senza tormenti, senza rimpianti, finalmente soddisfatto delle sue capacità e del raggiungimento dei suoi obbiettivi.

3 commenti:

  1. Mi sembra di imparare di più su di me stesso, semplicemente rileggendo questo racconto...e pensare quanto tempo fa è stato scritto.
    Non smettere mai di scrivere, shine on you crazy diamond :)

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  2. (Sono momentaneamente impegnata a tirarmi su la mandibola chè mi è caduta) non vedo l'ora di leggere il secondo.

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